La verità sulle Bestie di Satana
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sabato 18 aprile 2015
E' uscito il DVD del film "In Nomine Satan"
E' disponibile per l'acquisto online su amazon.com e su createspace.com il DVD del film "In Nomine Satan" di Emanuele Cerman, ispirato alla vicenda delle Bestie di Satana.
Questi i link per acquistarlo:
https://www.createspace.com/434251
http://www.amazon.com/nomine-Satan-name/dp/B00VH3NDAI/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1427876021&sr=8-2&keywords=in+nomine+satan
sabato 21 febbraio 2015
Su X times di febbraio, il primo articolo sulla vicenda delle Bestie di Satana
Sul numero di X Times di questo mese, in edicola da qualche giorno, un mio articolo sulle Bestie di satana, il primo di una serie di articoli sul tema, in cui approfondieremo la vicenda in molti degli aspetti finora tralasciati dai media.
martedì 9 settembre 2014
Proiezioni del film "In Nomine Satan" a Mirano (VE) e Padova
Cinema Teatro di Mirano (VE) - Via della Vittoria, 75
Alla proiezione saranno presenti il regista Emanuele Cerman e l'avvocato Paolo Franceschetti.
Costo biglietto € 7
http://www.facebook.com/events/603325729784855/
Giovedì 11 Settembre 2014 - ore 21:00
Area Romana di Padova - Piazza Eremitani
Intervengono alla serata: il regista Emanuele Cerman, lo psicologo e psicoterapeuta Gennaro Romagnoli, l'avvocato Paolo Franceschetti
Costo biglietto € 6
http://www.facebook.com/events/503210426481455/
giovedì 9 gennaio 2014
Nicola Sapone: il suo indirizzo per cui vuole corrispondere con lui
mercoledì 8 gennaio 2014
Paolo Leoni e Nicola Sapone sono disponibili per dialogare con giornalisti e con i parenti delle vittime dei delitti attribuiti alle Bestie di Satana
Il mio indirizzo è avv. Paolo Franceschetti, Località Poggio Bernaglia SNC Proceno (VT)
L'indirizzo di Paolo Leoni è: Paolo Leoni, casa circondariale di Sanremo, Via Valle Armea, Sanremo (IM)
L'indirizzo di Nicola Sapone è: Nicola Sapone, via due Palazzi 35/a nuovo complesso, Padova.
Paolo Leoni e Nicola Sapone sono anche disponibili a parlare con qualunque giornalista, o anche privato cittadino, per lettera o di persona (in questo caso occorre però un'autorizzazione scritta da parte del carcere).
I giornalisti possono contattare Leoni e Sapone liberamente senza alcuna necessità di contattare preventivamente il legale.
sabato 4 gennaio 2014
Il caso Manson e il caso Bestie di Satana. Un confronto
1. Il caso in sintesi. 2. I dubbi, le lacune e le assurdità della ricostruzione ufficiale. 3. La simbologia del caso Manson. 4. Il caso Manson e il caso Bestie di Satana. 5. Il caso Manson e altri delitti celebri.
domenica 26 maggio 2013
Cercasi periti per dimostrare l'innocenza di Leoni, Monterosso, Zampollo e Sapone.
sabato 20 aprile 2013
Bestie di Satana: testo del rigetto dell'istanza di revisione
Sezione Seconda Penale
La Corte di appello di Brescia, seconda sezione penale, nelle persone dei magistrati:
dr. Massimo Vacchiano – Consigliere
dr. Antonio Minervini – Consigliere estensore
riunita in camera di consiglio ha pronunciato la seguente
sabato 13 aprile 2013
Aggiornamenti sulla vicenda Bestie di Satana
A questo link un articolo sul rigetto della domanda di revisione
http://affaritaliani.libero.it/cronache/bestie-di-satana120413.html
mercoledì 13 marzo 2013
Aggiornamenti sulla vicenda Christian Frigerio
Contrariamente all'impressione che avevo ricavato leggendo i giornali e guardando i programmi TV, penso che la signora sia in assoluta buona fede.
Si è detta disponibile a parlarmi, a cercare insieme la verità, e a parlare con Paolo Leoni se ovviamente le autorità daranno l'autorizzazione per il colloquio in carcere.
Scrivo questo e lo rendo pubblico per evitare un altro caso analogo a quello di Doriano Molla, in cui la mamma del ragazzo ucciso si è suicidata prima che potessi incontrarla.
Un recente servizio di un telegiornale con la signora Frigerio:
http://www.video.mediaset.it/video/tgcom24/ultimi_arrivi/371417/bestie-di-satana-la-madre-di-frigerio.html
sabato 23 febbraio 2013
mercoledì 6 febbraio 2013
Bestie di Satana. Istanza di revisione.
Intervista di Affaritaliani a Paolo Leoni
Mentre attende di sapere se la richiesta di revisione del processo verrà accolta, si sente uno “scomodo innocente”. Paolo Leoni è stato condannato all'ergastolo per aver pianificato gli omicidi di Fabio Tollis e Chiara Marino, due delle vittime delle cosiddette “Bestie di Satana”. Affaritaliani.it ha già pubblicato in anteprima su quali punti la sua difesa si baserà per chiedere che venga celebrato un nuovo processo alla luce dei nuovi elementi raccolti dall'avvocato Paolo Franceschetti.
Ora è lo stesso Leoni, dal carcere di Sanremo, a raccontare come vive questa attesa. L'ultima speranza di non passare l'intera vita in una cella. In questa lunga intervista nega di essere mai stato un satanista e ipotizza che dietro la scia di sangue attribuita alle Bestie ci sia un livello superiore fin qui mai emerso.
Sei stato condannato per aver pianificato i delitti di Fabio Tollis e Chiara Marino. È vero che riesci a dimostrare che il giorno in cui si sarebbero pianificati tu non potevi essere con i tuoi accusatori? «Si, il giorno in questione è il 17 gennaio 1998. Era un sabato, mi trovavo sul posto di lavoro, alla metro di Cesano Boscone. Ho qui davanti a me la fotocopia del documento sulle timbrature del badge: sono entrato alle 11:52 per uscire in pausa pranzo alle 13:19 (senza uscire dallo stabilimento). Sono rientrato alle 13:50 per poi terminare il turno alle 21, il classico secondo turno di chiusura nella giornata di sabato alla metro. All'epoca avevo un contratto di apprendistato. Dal '96 al 2004 (fino al giorno del mio arresto) sono stato sanzionato due volte solo per aver fumato una sigaretta, questo significa che i controlli c'erano. L'ergastolo è dovuto al mio “ruolo fattivo”: secondo i giudici quel pomeriggio avrei accompagnato Chiara dai suoi carnefici ad una Fiera che si svolgeva a Senigallia. La cosa strana è che nelle sentenze si parla dell'irrilevanza sulla mia presenza o meno quel pomeriggio, un'assurdità legalizzata, come molte altre. Solo con il dono dell'ubiquità potevo essere insieme ai miei accusatori il 17 gennaio 1998».
Come pensi siano davvero morti Fabio e Chiara? Per mano di chi? «Penso siano stati uccisi magari dallo stesso Volpe e Maccione (e/o qualche conoscente di Volpe) con la complicità di membri di una setta di alto livello (tipo quella che si vede nel film “Eyes Wide Shut”), visto che occorrevano degli appoggi per scavare la buca, per depistare le indagini su di me e su alcuni degli altri condannati. Ho preso l'ergastolo sulla base di racconti dei "collaboratori",forse è il caso di dare un'occhiata agli atti processuali per valutare l'inattendibilità dei "pentiti" e vedere come si è svolto l'intero processo: dando troppo peso agli speciali sul caso,ai libri basati sull'ipotesi d'accusa e via dicendo».
Quando scomparve Chiara fu ascoltata dai Carabinieri Patrizia Silvestri, un'esperta di satanismo che dichiarò di saper riconoscere, osservando gli oggetti rinvenuti in camera della ragazza scomparsa, a quale setta appartenesse. Quelle rivelazioni non furono mai veramente approfondite. La donna è stata uccisa qualche anno fa e per quel delitto è stato condannato il marito. Tutto questo cosa ti fa pensare? «Si tratta sicuramente di un qualcosa da approfondire. Così come il fatto che i Carabinieri abbiano detto di aver trovato una spirale a casa di Chiara. Sono certo che non ce l'avesse. Questo mi fa pensare ad un'operazione dei servizi segreti. Sono in cella con uno dell'ambiente e mi ha rivelato certe cose che prima potevo solo sospettare ma ora...è tutto diverso! Questa persona ha letto gli atti e troppe cose non tornano nemmeno a lui».
I giudici vi hanno condannato ma allo stesso tempo concludono che il termine “Bestie di Satana” è stato inventato dai giornalisti. Esisteva veramente un gruppo che si chiamava così? Tu facevi parte di una setta o potevi considerarti un satanista? «Non ho mai sentito parlare delle “Bestie di Satana” così come non ho mai fatto parte di alcuna setta, nemmeno nel movimento Byker ho mai preso i “colori”, come si dice in gergo. Non mi sono mai considerato un satanista, ho avuto modo di approfondire l'argomento ed il satanismo inteso per quello che è, non fa parte della mia persona. Ai tempi ero giovane ed oggi mi rendo conto che alcune simbologie potevano trarre in inganno. Più che un satanista potevo essere considerato una sorta di pagano evoluto mentre da tanti anni, già da prima del mio arresto, mi definisco uno spirito libero in continua evoluzione».
Le versioni dei tuoi accusatori sono piuttosto ambigue e contraddittorie. Perché secondo te sono state credute? Perché ti avrebbero coinvolto in questa storia? «Per i pentiti è stato comodo tirare in mezzo persone estranee, sia per gli sconti di pena ottenuti sia per depistare. Hanno approfittato dell'occasione fornendo dei colpevoli alla giustizia e coprendo i veri responsabili. Sono sicuro che non sono stati creduti ma i giudici hanno fatto in modo e in maniera di farlo credere. Ci sono centinaia di cose che non quadrano: è palese che non siano stati creduti ma “doveva andare così”».
Come è nata l'idea della revisione e perché ti sei rivolto proprio all'avvocato Paolo Franceschetti? «Non ho mai smesso di credere al fatto che riuscirò a dimostrare la mia innocenza. Sono anni che combatto per ottenere un processo equo, ho sentito altri avvocati ma ho capito che solo un legale fuori dagli schemi potesse essermi d'aiuto. Avevo letto un'intervista di Franceschetti sulla rivista X-Times ed ho pensato che potesse aiutarmi. So che può farlo sia perché non è una persona che si ferma al superficiale sia perché conosce bene il mondo della massoneria, dell'esoterismo e delle varie dietrologie che governano questi mondi. Quando l'ho incontrato la prima volta mi è piaciuto a pelle, cosa rara nella categoria degli avvocati ed anche in quella dei giornalisti. Si è instaurato un rapporto prima amicale e poi professionale».
Chi era allora Paolo Leoni e come ti senti cambiato oggi? «Non mi sento cambiato radicalmente. Considerò già una vittoria l'essere rimasto me stesso, sento di essere migliorato anche se non certo grazie al regime carcerario. Ho più pazienza sia nelle piccole che nelle grandi cose. Credo sia una crescita naturale, sono convinto di essere maturato ma soprattutto sono fiero di non essermi istituzionalizzato, infatti le mie passioni di sempre non sono cambiate».
Come si vive in carcere sentendosi completamente innocenti (“scomoda innocenza” come l'hai definita in una lettera al gruppo “gli sfigati di Satana”, dove si trova la forza per non impazzire?) «La mia scomoda innocenza a volte mi pesa. È frustrante essere considerato “una goccia in mezzo al mare”. Uno degli aspetti della maturazione è stato quello di smetterla di prendermela con chi pone domande cattive perché derivano a un'ignoranza inculcata dalle false informazioni. Mi accorgo se vengono poste con cattiveria e poi c'è la questione che apprendo molto di più dai colpevolisti, perché dalle loro domande capisco quali punti di vista devo mettere in chiaro. Ogni tanto spunta qualche genio ed ormai è come sul web. Ci sono persone che mi hanno conosciuto e vissuto in cella, quindi le “menti eccelse” vengono zittite e facilmente rimangono delle loro convinzioni ma quando approfondiscono sono i primi a zittire i nuovi “geni”. Sono in questo carcere dall'agosto del 2007, ormai mi conoscono tutti, ho già visto uscire tante persone e non ho più la necessità di professarmi innocente, lo sanno già tutti! Purtroppo la nomea mi precede ma credo sia passato il periodo più difficile, o meglio, una fase del percorso è conclusa. A volte è giusto conoscere più a fondo l'opinione di chi si trova in posizione esterna alla mia vicenda. Regna la confusione attorno al caso e non è stato semplice esporre la vera storia dal mio punto di vista, cosa che ho fatto in una lunga autointervista a cui ho dato questo titolo “Al di la di ogni ragionevole censura”. Sarà pubblicata nei gruppi Facebook nati per darmi solidarietà e con cui sono in contatto epistolare da diverso tempo».
Come pensi reagiranno i genitori di Fabio e Chiara alla notizia della revisione e cosa ti senti di dire loro? «Purtroppo penso che non prenderanno bene la semplice richiesta di revisione. Non mi sento di dire niente perché ogni mia frase verrebbe considerata una menzogna, per questo preferisco evitare. Personalmente, se fossi in loro, penserei ai “pentiti” ormai prossimi alla scarcerazione piuttosto che a me».
Hai ancora fiducia nella giustizia, pensi che alla fine la tua verità riuscirà a venir fuori? «Non credo nella giustizia per via del marciume processuale che ho vissuto, per il fatto che la legge non sia uguale per tutti, per il fatto della corruzione dilagante che permette a chi ha gli agganci giusti di essere scarcerato per scadenza dei termini o con motivazioni assurde. Però credo ciecamente in un'altra cosa che va molto oltre a tutto questo: la verità. Non tutti si accontentano dell'apparenza che ci viene impressa a forza dai media».
http://affaritaliani.libero.it/liguria/si-confessa-paolo-leoni-dal-carcere-di-sanremo.html
martedì 6 novembre 2012
Bestie di Satana. Chiesta la revisione del processo. (arrticolo tratto da affaritaliani.it)
LE INCONGRUENZE - A ben vedere però, certi approfondimenti sull'inchiesta fanno emergere quanto meno il dubbio che le cose siano state eccessivamente semplificate agli occhi dell'opinione pubblica. La stessa espressione Bestie di Satana, ad esempio, non ha origini processuali. Ha trovato corpo solo sulle cronache giornalistiche. I giudici infatti che hanno condannato tutti i ragazzi finiti in carcere, anche se sembra incredibile, hanno escluso l'esistenza di una vera e propria setta. Mancavano infatti quegli elementi indispensabili affinché si possa parlare di organizzazione satanica: non c'era un capo, non c'erano riti stabiliti e mancava anche una minima base di organigramma. Ecco che allora le discordanze e le incongruenze fanno pensare. Paolo Leoni finisce in cella per avere commissionato alcuni delitti sulla base delle rivelazioni dei pentiti Volpe e Maccione, due testimoni che vengono considerati attendibili nonostante il conclamato stato di tossicodipendenza. Loro stessi raccontano di aver compiuto quei macabri riti sotto l'effetto di droghe. L'avvocato Franceschetti sostiene la completa inattendibilità dei pentiti: «Il terreno dov'è stata scavata la buca in cui sono stati trovati i corpi di Fabio Tollis e Chiara Marino era pieno di radici e dunque incompatibile con l'utilizzo di pale raccontato nelle varie deposizioni. Né Maccione né Volpe hanno detto di ricordare il luogo preciso del delitto malgrado all'inizio del sentiero che conduce nel bosco ci sia un luogo piuttosto facile da rammentare: il santuario della Madonna della Ghianda. Non risulta che dopo aver ucciso i due giovani a coltellate ed a colpi di badile si siano cambiati d'abito nonostante le prevedibili enormi macchie di sangue che dovevano avere addosso».
UNA PISTA IGNORATA – Quando iniziano le indagini, nel marzo del 2004, i Carabinieri ascoltano una signora molto esperta di sette sataniche. Si chiamava Patrizia Silvestri. Le viene mostrata una foto della camera di Chiara Marino: dagli oggetti e dai simboli raffigurati la signora sostiene di poter affermare con certezza la setta a cui sarebbe appartenuta la ragazza e addirittura il suo capo, con tanto di nomi e riferimenti ben precisi. I Carabinieri però tralasciarono quella testimonianza andando ad accusare per quei delitti i ragazzi che oggi si trovano in carcere e che nulla apparentemente c'entravano con le importanti rivelazioni che aveva fatto la Silvestri: «Questa signora – prosegue Franceschetti - morirà decapitata a Roma. Il cadavere fu ritrovato in una stazione di servizio. La stessa tragica fine toccherà anche alla persona che lei aveva indicato come il capo della setta. La cosa incredibile è che alcuni esponenti di quell'organizzazione andarono al processo delle Bestie di Satana affermando che gli imputati fossero satanisti “cattivi” da allontanare da quel gruppo». Per l'omicidio di Patrizia Silvestri è attualmente in carcere il marito, Gaetano Tripodi, un autotrasportatore incastrato da alcuni mozziconi di sigaretta. Si è sempre proclamato innocente facendo intendere che la moglie potrebbe essere stata uccisa per la sua frequentazione di alcune sette sataniche. Ma cosa aveva detto esattamente la Silvestri nel verbale dei Carabinieri? Ecco un passaggio di alcune sue dichiarazioni sulla camera di Chiara Marino, una delle vittime delle Bestie: «La camera tinta di nero, con una spirare rossa ed orecchio al centro è da ricondursi alla setta satanica gestita da tale Walter (omissis) conosciuto tra gli adepti come il “Mago nero”. Lo stesso operante su tutto il territorio nazionale ha la sua sede in Ceglie de Campo (Bari). La stanza così addobbata è luogo idoneo per la celebrazione di riti satanici». Perché non si è indagato a fondo su questo racconto? E c'è un collegamento tra questa testimonianza e la drammatica fine della donna?
LETTERE DAL CARCERE - Nel frattempo Maccione e Volpe potrebbero presto ottenere la semilibertà, Leoni che mai ha riconosciuto la propria colpevolezza probabilmente non l'otterrà mai . Attende solo di sapere se la richiesta di revisione del processo venga accolta. È rinchiuso nel carcere di Sanremo e ogni mese scrive delle lettere che vengono pubblicate su Facebook nel gruppo “Gli sfigati di Satana”. Si tratta di una pagina fondata da conoscenti e persone che ritengono Leoni, Monterosso e Zampollo estranei a tutta la vicenda. «C'è una intercettazione – scrive Leoni dalla sua cella – in cui Maccione scagiona me, Monterosso e Zampollo al 100%. Sono i media, i pentiti, i falsi testimoni, nel dipingermi come un'altra persona. Non sono impazzito. Ancora oggi non si sa perché Fabio e Chiara siano stati uccisi. Tre pentiti e tre moventi: dal delitto perfetto, alla noia, all'atto promozionale. Sono l'ultimo dei leoni, a volte mi sento l'ultimo dei Mohicani ed è per questo, per la mia scomoda innocenza, che mai mi arrenderò».
venerdì 14 settembre 2012
Nicola Sapone e Paolo Leoni. Interrogatorio di A. Volpe relativamente all'omicidio Ballarin
Nicola Sapone. La sentenza relativa all'omicidio di Antonino Grasta.
Con questa sentenza, che riportiamo integralmente, vediamo come il giudice riesca a dire, in sostanza: si, è vero, Volpe ha mentito e ha accusato Sapone di un omicidio mai commesso, per il quale quindi Sapone è innocente ed è stato provato in modo incontrovertibile (Sapone infatti era a Cuba nei giorni dell'omicidio). Ma Volpe deve essere assolto dal reato di calunnia.
Di seguito il testo integrale della sentenza.
giovedì 6 settembre 2012
Bestie di Satana. La vicenda di Patrizia Silvestri.
http://www.scribd.com/doc/105111898/Bestie-di-Satana-Verbale-di-assunzione-di-informazioni-Patrizia-Silvestri-Parte-3
lunedì 3 settembre 2012
Esami testimoniali.
Atti vari.
http://www.scribd.com/doc/104811512/Bestie-di-Satana-indagini-preliminari-Atti-vari
Mario Maccione e Nicola Sapone. Interrogatori
"Esclusivo. Le Bestie di Satana sono innocenti". articolo tratto da Notte criminale.
"Bestie di Satana. Revisione". Articolo tratto dalla prealpina del 9 agosto 2012
L'avvocato di Sapone: "Nuovi elementi, Nicola non c'entra. Questa storia va riscritta"
Entro il 28 settembre l’avvocato Paolo Franceschettipresenterà istanza di revisione processuale al tribunale: la storia delle Bestie di Satana, se i giudici dovessero accogliere la richiesta del legale, potrebbe quindi passare al vaglio di una seconda rilettura.
giovedì 12 luglio 2012
Bestie di Satana. A colloquio con Nicola Sapone.
martedì 8 maggio 2012
In nomine Satan. Riflessioni sul film di Emanuele Cerman
sabato 17 marzo 2012
Morte di Doriano Molla. Interrogatorio di Paolo Leoni. Trascrizione integrale
Introduzione.
Il 13.4.2010 Paolo Leoni verrà interrogato nell’ambito dell’indagine sulla morte di Doriano Molla. E’ accusato di omicidio.
Nessuno dei suoi avvocati è presente.
E’ invece presente un difensore d’ufficio che gli consiglia di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Paolo Leoni invece risponde lo stesso. Non ha nulla da nascondere. Non ha mai conosciuto Doriano Molla.
Il 21 febbraio la madre di Doriano Molla verrà trovata morta, uccisa con le stesse modalità con cui era stato trovato morto il figlio.
Paolo Leoni non è mai stato messo a confronto con chi lo accusa.
giovedì 1 marzo 2012
Il prossimo film sulle Bestie di Satana.
E’ dal 2008 che è in programma e pare sia stato terminato nel dicembre 2011; si tratta del film che doveva chiamarsi “I figli di Satana”, per la regia di Emanuele Cerman; in corso di cammino la regia è passata da Stefano Calvagna ad Emanuele Cerman, mentre Calvagna è attore a sceneggiatore.